QUESTO POST NON VI PIACERA'... 2^ PARTE...
Sento la grande necessità di affrontare ora il "problema" dal lato religioso.
Vi spiego il mio punto di vista.
Passatemi il paragone magari un po' azzardato, però mi pare assai
calzante. La fede potrebbe essere paragonata alla sigaretta, io non impedisco a
nessuno di fumare, ma esigo che non mi si butti il fumo in faccia.
Sarà chiaro che SONO ATEA.
Cerco, nel mio piccolo, di non rompere le palle a nessuno
col mio ateismo, ho le mie idee e va bene così.
Quello che mi piacerebbe, ma la mia a volte mi pare un'utopia, è che mi si
riservasse lo stesso rispetto... Mi piacerebbe tanto non dover sentire ogni due
per tre "quando dio vuole sarete genitori", perché sinceramente, io questo dio
tutto amore e altruismo non lo vedo in nessuna cosa, né ce l'ho mai visto.
Giusto per dire, dov'è dio quando muoiono i bambini in Siria? Dov'è quando
"manda" i figli a chi li maltratta? Dov'è quando le persone muoiono di fame o
sete in Africa? Dov'è quando adulti e bambini muoiono fra le atroci sofferenze
del cancro o di tutte le altre malattie di merda che affliggono il nostro
povero Mondo? E non mi nominate neanche lontanamente il libero arbitrio perché
di obiezioni potrei sollevarne milioni, e continuerei a non vederlo mai. MAI.
Posso convivere più o meno pacificamente con l'idea che la natura abbia preso per me la decisione che io non debba essere una mamma, ma, per favore, se avete intenzione di tirare in mezzo dio, a me non lo nominate, tenetevelo per voi, perché io, in tutte le cose brutte che nella mia vita ho passato, benché qualche volta mi sia illusa, francamente, 'sto dio, non l'ho mai conosciuto.
NB: Scrivo dio, volutamente con lettera piccola, perchè per me questo nome non rappresenta alcunchè. E questo post è volutamente e contemporaneamente, uno sfogo e una provocazione, perché il fine ultimo che vorrei ottenere è uno solo: la riflessione. Riflessione sul fatto che tutto sommato, io non vado a "diffondere il verbo" del mio ateismo e non mi pare di chiedere molto in cambio. Credo che alla fine si possa riassumere tutto in un'unica, semplice e sottovalutata parola: RISPETTO. Lo dicevo un po' più su, si tratta di rispetto per chi la pensa diversamente e in questo caso anche rispetto per il mio, il nostro dolore.