Emozionalmente...
FRANCESCA
Ascoltando Ligabue con Cosa vuoi che sia mi sento sopraffatta dalle emozioni oggi. Questo mi accade principalmente perché tra l'altro è il 19 marzo, giorno della festa del papà. In questa giornata particolare, ormai da 12 anni a questa parte, mi capita di avere la lacrima facile... Un po' per la mancanza del mio papà, un po' perché ancora non riesco a far diventare mio marito, lo splendido papà che sono certa sarebbe... Gira che ti rigira, io so che non dovrei sentirmi meno donna di quella che sono, solo perché non riesco ad avere figli, ma purtroppo è esattamente così che mi sento, sempre.
Il percorso della PMA è difficile. E' una continua altalena. Ci sono cose che nessuno ci dice, e molte vanno al di là della semplice immaginazione. C'è un pensiero che mi spaventa oltremodo. L'uso di ormoni, nell'immediato potrebbe portare un problema da iperstimolazione (non sto qui a darvi i termini tecnici che tanto non sono un medico), che nel migliore dei casi potrebbe costringermi ad un riposo forzato di almeno 3 mesi, ma nei casi più drammatici potrebbe portare addirittura alla morte. Convivo con la paura che tutto ciò possa portarmi ad un epilogo triste in questo senso, o da un altro... Parlo del fatto che gli ormoni vanno a "nutrire" possibili cellule tumorali, e per me che oltre ad avere una certa familiarità con l'argomento, ho anche l'effettiva presenza di fibromi al seno e all'utero, capirete che una costante compagna di viaggio in questo periodo, per me è la paura. E' quasi come sentirmi ad un bivio: perchè devo essere nella posizione del dover scegliere tra l'avere un figlio o sperare di sopravvivere? PERCHE'????? Spero tanto con queste parole di farvi partecipi di tutte le emozioni che una coppia affronta trovandosi a dover ricorrere alla PMA. E spero anche che nel mio piccolo, in qualche modo, possa aiutare ad affrontare con tutta la serenità possibile, chi adesso si sta avvicinando all'argomento. Nessuno parla degli effetti collaterali delle cure ormonali. Una volta, ad una mia domanda specifica, una dottoressa mi ha risposto con crudezza dicendomi: "Signora, metta sul piatto della bilancia, per lei cosa è più importante adesso, avere un figlio o preoccuparsi dell'eventualità che possa avere un tumore?". Mettetevi per un attimo nei miei panni. In quel momento non seppi rispondere, me la cavai abbozzando un sorriso. Ad essere sinceri però, neanche adesso saprei rispondere. So solo che di default, appena ci penso, mi salgono le lacrime.
I mesi da novembre ad ora sono stati veramente difficili. Ho passato quasi tutto dicembre a Benevento infatti. Avevo tanto bisogno di cominciare ad amare il nipotino in arrivo, esattamente come ho amato le altre tre che da quasi diciassette anni a questa parte, hanno arricchito la mia vita! Avevo bisogno anche di amare al meglio un altro nipotino, stavolta acquisito, il figlio della mia più cara amica, con cui purtroppo ci eravamo perse per alcuni anni... Pietro è nato il 18 ottobre, e per me è stata una gioia immensa! Quel giorno abbiamo fatto i pazzi! Facendo Morigerati-Benevento e Benevento-Morigerati in meno di 12 ore, ché i momenti belli sono già così pochi, non ci possiamo permettere di lasciare che le distanze non ce li facciano godere appieno!
Dopo ogni tentativo sento la necessità di leccarmi le ferite prima di ricominciare. Il mio prossimo tatuaggio infatti sarà una fenice, mi piace il paragone con questo splendido e mitologico animale che ogni volta rinasce dalle proprie ceneri...
PASQUALINO
Dopo aver letto quello che ha scritto Francesca io ho ben poco da aggiungere!! Il contributo maschile in tutto questo percorso è "piccolo" diciamo così, ci limitiamo a contribuire fisicamente quando ci viene richiesto..tutto qua! Ma dobbiamo farci carico di altro...il nostro compito, dovere chiamatelo come volete, sta nel stare accanto alle nostre compagne a supportarle e a soppostare i saliscendi umorali che le contraddistinguono.
La nostra, in questo caso la mia sofferenza resta relegata in un angolo.. vuoi per il mio carattere vuoi per il fatto che nella coppia si crea una strana situazione, un equilibrio molto precario che rischia di portare facilmente a incazzarsi per un niente.... e sappiamo benissimo che danno può fare una parola detta ma non pensata in determinati momenti. Quindi il consiglio che mi sento di dare a chi legge, è quello di armarsi di tanta ma tanta santa pazienza e tirare sempre dritto perchè il regalo alla fine di questo cammino potrebbe la cosa più bella in assoluto.
