Come tutto è cominciato...

L'8 febbraio 2016 è iniziato ufficialmente il nostro percorso diagnostico nel purgatorio del San Luca di Vallo della Lucania... Avevamo appuntamento alle 8 del mattino per un non meglio specificato day hospital.
Fatti subito i prelievi, alle 9 ci hanno mandati in sala d'aspetto dicendoci che a breve ci avrebbero chiamati. Ma una volta lì l'attesa è stata di ben 7 ore e mezza. In quel momento l'ansia e la disperazione erano nostre intime amiche, poi abbiamo potuto appurare che, fortunatamente, quella non è proprio la prassi, ma un evento eccezionale dovuto alla presenza di sole due dottoresse che si dividono tra il reparto di Ginecologia e Ostetricia, le sale parto e sale operatorie, e l'ambulatorio per la "fisiopatologia della riproduzione umana"... Il caso ha voluto che quel giorno ci fossere ben 3 parti d'urgenza e quindi la nostra attesa si è prolungata oltremodo.
Durante l'attesa, mentre Pasquale ascoltava musica in cuffia, ho avuto modo di chiacchierare con altre donne nella mia stessa situazione. Tra esperienze personali, dati tecnici e paroloni (su cui poi aprirò un topic a parte), quel tempo è per me diventato interminabile e spaventoso, perchè non riuscivo a capire cosa mi dovesse capitare. Ero molto angosciata e più il tempo passava, più aumentavano la voglia di piangere e la tentazione di scappare via e mandare tutto all'aria.
Finalmente alle 16.30 è arrivato il mio turno. Quell'anima pia dell'infermiera mi ha poi spiegato cosa dovessi fare nel frattempo che arrivasse la dottoressa. Mi aspettavano due esami diagnostici: una ecografia transvaginale e una isteroscopia.
Lo step successivo è stato il colloquio con la dottoressa che ci ha programmato un secondo day hospital dopo 15 giorni e altri esami da fare esternamente.
Usciti dall'ospedale sono crollata. Sono esplosa in un fiume di lacrime e disperazione.